Non è mai troppo tardi
Per quello che vale, non è mai troppo tardi, per essere quello che vuoi essere.
Non c’è limite di tempo, comincia quando vuoi,
puoi cambiare o rimanere come sei, non esiste una regola in questo.
Possiamo vivere ogni cosa al meglio o al peggio, spero che tu viva tutto al meglio,
spero che tu possa vedere cose sorprendenti,
spero che tu possa avere emozioni sempre nuove,
spero che tu possa incontrare gente con punti di vista diversi,
spero che tu possa essere orgogliosa della tua vita e se ti accorgi di non esserlo,
spero che tu trovi la forza di ricominciare da zero.
(Benjamin Button)
Nell’ultimo post vi avevo detto che avevo qualcosa da festeggiare…non so se basta una torta…
ho superato l’esame di ammissione ed adesso faccio parte del
Richemont Club Italia!!!
Non pensavo alla mia età di ritrovarmi a dover sostenere un esame, soprattutto non pensavo di essere così agitata da non chiudere occhio la notte prima, da sentire il cuore battere all’impazzata, di attendere con tanta ansia il verdetto della giuria.
E, tanto per complicarmi la vita e fare salire il livello di adrenalina, mi presento con un pane difficile da realizzare in appena 4 ore, una farina debole e solo lievito naturale che – si sa – non ama i cambiamenti di ambiente nè la tensione di chi lo tocca.
Eppure, eccomi qui.
Io, con una grande passione che mi ritrovo dentro da quando ho memoria, anche se non posso raccontarvi che sia nata dalla famiglia.
I miei genitori entrambi medici, in casa erano per lo più assenti e non c’era chi manteneva il focolare acceso, lo spirito ed il cuore della casa e della vita che si svolge all’interno. Non ho ricordi di mia madre intenta a cucinare qualcosa con l’intento di nutrire oltre che saziare, non ho ricordi di sapori che confortano perché riportano all’infanzia ed al calore di un abbraccio.
Si fa presto ad occupare un posto vacante, bastano tre volumi di ricette di una collana di cui ricordo ancora la copertina gialla ma non il titolo per mettermi in cucina seriamente poco dopo i 10 anni dopo aver fatto gavetta con il Dolceforno.
Ma dentro di me il peso delle aspettative – coltivare l’ambizione di indossare un camice bianco, una strada obbligata verso una laurea – senza nemmeno chiedermi se era veramente la mia strada. E così mi sono ritrovata, ormai prossima al termine del corso di studi, ad avere davanti una vita che mi era estranea e con una profonda sensazione di inadeguatezza con la quale ancora adesso combatto.
Ho dovuto ricominciare da me stessa, mi sono fatta e disfatta più volte, commettendo numerosi sbagli, cercando però di affidarmi ai moti della mia anima, che mi ha portato a conoscere un paio di anni fa per una serie apparentemente casuale di eventi, il maestro Giorilli e Molino Grassi, per cui adesso lavoro come blogger.
Avere un blog significa condividere ricette ma non solo, qualcosa di sè, aneddoti, attimi più riflessivi.
Significa piano piano scoprire affinità e creare legami, persone di cui non hai mai sentito la voce ma chi ti sembra di conoscere da anni.
Poche parole per spiegare alla commissione di che si tratta e per sfatare opinioni che ci vogliono stupide e superficiali ochette.
“…fatine degli eventi gastronomici. Fioriscono in mazzetti, colorate e garrule come graziosi crisantemi, non appena si accende un fornello in luogo pubblico.
Twittano, chattano, scattano foto, bevono, mangiucchiano, sbaciucchiano, abbracciucchiano, plaudono, ridono e sorridono agli obiettivi delle colleghe, in pose buffe e sbarazzine, destinate a immediata vetrina on line.
E, presto o tardi, scrivono qualche articolo o qualche ricetta nei loro siti, che solitamente hanno nomi alimentari, carezzevoli e leggiadramente ironici, come “la zucchina felice”, “la gallina col grembiule”, “pentolini e tacchi a spillo”.
Io volevo dimostrare che non è proprio così, che tra le centinaia c’è anche chi ha voglia di crescere e migliorarsi, chi ha “Panificando” sul comodino e se lo studia, provando e riprovando, alla ricerca dell’impasto perfetto.
Questo è il motivo che mi ha spinto a mettermi alla prova affrontando un esame che in realtà ritengo al di sopra delle mie capacità, io che professionista non sono: il desiderio di un riconoscimento di professionalità in un mondo che troppo frequentemente ne è privo.
Siamo mamme e mogli, molte di noi hanno un lavoro, dedichiamo tutto il tempo libero che ci resta alla nostra passione, mettere le mani in pasta ci rilassa, ci gratifica, ci riappacifica con il mondo.
Magari facciamo le funambole giostrandoci tra un impegno e l’altro e lavoriamo con attrezzature sommarie, ma rispetto a chi lo fa per lavoro siamo scevre da condizionamenti: non abbiamo altri da soddisfare se non noi stesse e chi ci vuole bene, non dobbiamo fare ciò che facciamo, lo vogliamo fare.
Soprattutto ci mettiamo il cuore, con l’intimo desiderio di condividere il nostro amore.
Ne approfitto per rinnovare il mio ringraziamento a tutti soci, in particolare a quelli della commissione, per il prezioso tempo, la competenza, la professionalità e la disponibilità che ci avete dedicato.
Entrare a far parte del Club è un punto di partenza e non di arrivo. Si entra con umiltà per imparare e migliorarsi attraverso l’aggiornamento continuo, la voglia di crescere ed il confronto.
Lou
6 Ottobre 2013 alle 13:43 (11 anni fa)Complimenti!
Che bel testo, davvero…si legge tanta forza, passione e ostinazione.
Auguri per questo bell’inizio
Ti auguro una serena domenica
Lou
coccolatime
6 Ottobre 2013 alle 19:27 (11 anni fa)questo è un post bellissimo che sono felice e strafelice di leggere….te lo meriti tutto quanto…continua a scrivere per noi…è un piacere leggerti sono orgogliosa di te!!!
Chiara
7 Ottobre 2013 alle 9:40 (11 anni fa)E’ bello leggerti. La tua energia è contagiosa e soprattutto mi incoraggia ad andare avanti perché non è mai troppo tardi per inseguire i propri sogni e magari trasfomare la tua passione nel tuo lavoro. Bisogna avere il coraggio, a volte, di prendere in mano la propria vita e capire che è arrivata l’ora di provare e di osare…. Grazie Valentina :-)
Valentina Venuti
7 Ottobre 2013 alle 22:31 (11 anni fa)Grazie a te Chiara :) mi fa piacere che la mia esperienza in qualche modo ti sia stata d’aiuto…per accorgersi di saper volare arriva un momento in cui bisogna solo aver coraggio di saltare nel vuoto.
Insegui i tuoi sogni!!!
mammapapera
2 Novembre 2013 alle 21:29 (11 anni fa)Vale, ogni giorno scopro un po di te sei una bellissima persona e ti sento fortemente vicina ^_^ non vedo proprio l’ora di conoscerti :)
Stefania
10 Novembre 2013 alle 10:58 (11 anni fa)Ciao Valentina, passo da per la prima volta. Mi piace il tuo modo di rimetterti in gioco e condivido il tu pensiero… Non é mai troppo tardi se la passione anima le nostre scelte. Forse la strada da seguire sarà più difficile, specialmente se si vuole crescere e migliorare. Amo la panificazione anch’io e devo riprendere a studiarla. È stato davvero un piacere sapere quello che fai. Mi sarebbe piaciuto molto partecipare all’evento con il maestro Giorilli. A presto Valentina e buon pane!
ANNA GIORDANI
30 Agosto 2014 alle 11:06 (10 anni fa)Gentile Valentina,
tutte le volte che rileggo questo tuo emozionante post io mi commuovo.
Ti ho conosciuta il 2 giugno 2014 al Richemont Club ad un seminario tenutosi alla CastAlimenti.
Non ho trovato però il coraggio di parlarti, non mi sentivo pronta a sostenere lo sguardo di chi ha raggiunto uno dei suoi obbiettivi più importanti nella vita e cioè dar pace a quella appassionata voce che sussurra di spolveri di farina e di impasti che lievitano magistralmente.
A me, che come te, sul comodino ho i Libri del Maestro Giorilli, la vita non ha ancora donato la possibilità di scegliere il mio umile ma ambizioso percorso.
Ma questo non mi esime dal complimentarmi con te per il coraggio, le capacità e l’abnegazione con la quale hai ercato di di raggiungere i tuoi obbiettivi.
E seppur più giovane di me, con le tue parole ed i tuoi gesti, hai rinnovato in me il desiderio di non mollare e di continuare a studiare e cercare di apprendere il meglio, perchè chissà che un giorno……io non possa stringerti la mano come uova socia del Richemont.
Grazie delle tue condivisioni, a presto,
Anna Giordani
Valentina Venuti
30 Agosto 2014 alle 19:02 (10 anni fa)Cara Anna, mi dispiace davvero non averti conosciuta, io credo non si possa mai dire di essere arrivati nella vita, si continua sempre a camminare e tutti sono degni di essere compagni di strada, non importa a che punto si sia del proprio percorso, ognuno può donare qualcosa di sè.
Grazie delle tue belle parole, mi hanno commossa, ma guarda che la prossima volta voglio conoscerti in ogni caso, ci conto!!!
un abbraccio e…non mollare ;)