La mia Couronne Bordelaise…ed il viaggio ricomincia
Il viaggio non finisce mai.
Solo i viaggiatori finiscono.
E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione.
Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto:
“Non c’è altro da vedere”, sapeva che non era vero.
Bisogna vedere quel che non si è visto,
vedere di nuovo quel che si è già visto,
vedere in primavera quel che si è visto in estate,
vedere di giorno quel che si è visto di notte,
con il sole dove la prima volta pioveva,
vedere le messi verdi, il frutto maturo,
la pietra che ha cambiato posto, l’ombra che non c’era.
Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli,
e per tracciarvi a fianco nuovi cammini.
Bisogna ricominciare il viaggio.
Sempre.
Josè Saramago
Stamattina mi sono svegliata che era ancora notte, mi sono girata e rigirata nel letto cercando di riprendere sonno, ma pensavo che non potevo più aspettare oltre per ritornare a scrivere.
Si tratta solo di rompere il ghiaccio.
Almeno credo.
Intanto, pure se un po’ in ritardo, vi lascio un augurio originale, quello che mi ha fatto una cara amica per queste feste
Che cosa mi ha tenuto lontano per tanto tempo bisogna che ve lo dica, perchè credo che sia l’unico modo per me di ritornare a scrivere in questo spazio che non è fatto solo di ricette, ma di brevi scorci sulla mia vita, sulle mie emozioni ed i miei sentimenti, uno spazio privato dove potete vedere attraverso i miei occhi e leggere i miei pensieri.
Allora come fare a scrivere tralasciando la fine di una bella storia d’amore, ciò che ha spazzato le mie giornate come un vento freddo di tramontana e mi rende difficile il procedere ed anche il semplice stare in piedi?
Fino a questo momento mi sono limitata a resistergli, attenta solo a non volare via, come un palloncino a cui è stato lasciato il filo, destinato ad esplodere disintegrato nel niente.
Quando si calmerà deciderò in quale direzione andare.
Intanto cerco di fare ciò che mi è tanto difficile: vivere qui ed ora.
Il presente, l’unica dimensione in cui viviamo ed in cui possiamo agire.
Dopo sette anni di cerco di godermi lo stare sola, nessun compromesso, nessuna limatura solo per far piacere a chi mi vive accanto, tanto spazio nell’armadio, il tempo per le mie passioni senza sensi di colpa.
Se solo non mi rapisse quel dolore che mi annienta!
Perchè dopo tanto amore non è facile andare oltre, pensare solo a sè ed alle bimbe.
C’è una sorta di memoria a cui manca una mano da stringere, il piacere di entrare nel tepore di un letto dove qualcuno ti aspetta, qualcuno che scandiva i ritmi della tua vita ed a cui dedicavi i gesti semplici di tutti i giorni.
A momenti invece mi sommergono ondate di rabbia difficili da contenere, che mi servono per rammendare lo squarcio che mi dilania dentro, improvvise esplosioni dettate da piccolezze, come un’ombra proiettata da una nuvola passeggera in una giornata di sole.
Mi dispiace di avervi tediato/rattristato con questa finestra su quella che è adesso la mia vita, ma non potevo non farlo, sarebbe stato come imbrogliarvi.
Fino a questo momento ho preferito il silenzio, perchè non mi piace piangermi addosso, ma non riuscivo a fare finta di nulla mentre dopo un mese sto ancora male come solo si può stare nelle feste quando ti senti dentro un vuoto incolmabile.
Posso anche provare a regalarvi uno dei miei sorrisi migliori, ma gli occhi mi tradirebbero. Non ce la fanno proprio a sintonizzarsi con la bocca.
Spero che sia come dicono: che i dolori ripuliscono il cuore e le lacrime lavano gli occhi, così che poi ci si vede meglio. Sarà…io al momento più che puliti me li vedo spesso gonfi come quelli di un rospo che ha fatto indigestione, complici pure le notti insonni.
In tutto questo dolore quasi ogni cosa ha perso il suo significato.
Anche ciò che ho sempre fatto con tanto amore e passione, mettere le mani in pasta e cucinare, tanto più che ho perso qualsiasi interesse per il cibo.
Ogni giorno però ho rinfrescato la pasta madre, la tenevo in vita con la speranza di riuscire a fare il panettone, finchè un giorno contagiata dall’entusiasmo di un bellissimo gruppo sono riuscita a sfornare questa
Avevo dimenticato che ci sono cose che mi tengono ancorata a terra, che mi regalano il senso di vivere di cui ho bisogno, per banale e primordiale che sia, come fare il pane,
un rito semplice ed antico in grado di trasformare la casa in un rifugio accogliente.
Ingredienti
- 50 g di lievito madre di segale idratato al 100%
- 5 g di lievito di birra fresco
- 2 g di lievito di birra secco
- 135 g di acqua
- 100 g di farina Manitoba
- 100 g di farina integrale di segale
- 950 g di farina tipo 00 Bio
- 120 g di farina di segale integrale
- 940 g di acqua
- 20 g di lievito di birra fresco oppure 7 g di lievito di birra secco
- 22 g di sale
Preparazione
- Per il prefermento sciogliere il lievito madre nell'acqua.
- Unire le due farine in una ciotola e miscelarle bene, versare il lievito con l'acqua e lavorare brevemente.
- Coprire con un foglio di plastica e lasciare a T ambiente da un minimo di 6 ore fino ad un massimo di 18 ore.
- Mettere nell'impastatrice il prefermento con il lievito di birra, aggiungere l'acqua tenendone da parte circa 100 g e fare girare finchè il composto sarà ben miscelato, unire poi le farine ed impastare a bassa velocità per circa 5 min, facendo assorbire lentamente la restante acqua.
- Aggiungere il sale e continuare a media velocità finchè l'impasto sarà liscio ed elastico.
- Mettere l'impasto in una ciotola e lasciare riposare coperto per 30 min.
- Per formare la couronne bordelaise avrete bisogno di circa 750 g di impasto che dividerete in 6 pezzi da 100 g ed un pezzo da 150 g, seguendo poi per la formatura la sequenza di foto qui
- Mettere a lievitare in luogo tiepido per circa 60 - 90 minuti.
- Se vi piacciono le decorazioni che ho fatto sul pane, prima di infornare girare sulla teglia coperta da carta da forno, inumidire la superficie con acqua aiutandosi con un pennello, appoggiare la mascherina dello stencil che preferite e fate scendere poca farina a pioggia da un colino.
- Cuocere in forno a 190°C per circa 35 - 40 minuti, mettendo nella parte bassa all'inizio della cottura una teglia con 50 ml di acqua per creare il vapore iniziale che permetterà l'ottimale sviluppo del pane.
Un grazie di cuore a chi pur conoscendomi poco o nulla in questo periodo mi pensa e passa da me per regalarmi una carezza e soprattutto alle amiche che ascoltano ogni volta lo stesso ritornello negando l’evidenza di quanto io sia noiosa e pesante.
Lo sono perfino a me stessa.
Ma passerà, ho solo bisogno di tempo.
E sarò di nuovo pronta per rimettermi in viaggio, anche senza un compagno di strada.
Sara I* lab
29 Dicembre 2013 alle 0:35 (11 anni fa)Non hai bisogno di rimetterti in viaggio… Stai continuando a viaggiare, in modo diverso e inaspettato forse…
Per questo, ricordati di dare un occhio alla suola delle tue scarpe, che stai ancora calzando… Se pensi di essere ferma, te le ritroverai consumate in men che non si dica ;-)
Un abbraccio,
Sara I* lab
Lou
29 Dicembre 2013 alle 13:00 (11 anni fa)Cara Valentina, ti capisco e non sai quanto.
Sono felice di leggerti nuovamente, di ammirare la tua couronne.
Una corona simbolica, un gesto d’amore per te stessa e lo sguardo rivolto al qui, ora e un poco al domani.
Bentornata.
Un abbraccio
Lou
Federica
29 Dicembre 2013 alle 20:20 (11 anni fa)Sono felice di rileggeti Vale :)
Il pane è vita, vita che ricomincia da qui con una couronne stupenda.
Ti abbraccio forte forte forte :*
lucy
30 Dicembre 2013 alle 8:33 (11 anni fa)lo sai vero che noi ci siamo?!un bacio e un abbraccio e ti rinnovo gli auguri di un anno che ti riserverà tante belle sorprese!
patrizia
30 Dicembre 2013 alle 12:48 (11 anni fa)mia cara Vale, spero tu abbia trascorso un buon Natale! è sempre bello passare qui da te, il tuo blog ha un’atmosfera che mi rilassa e sa di antico. Io ultimamente sono poco operativa per i molti impegni di lavoro, ma mi rifarò presto! Ti auguro un felice, sereno e appagante anno nuovo!!! ps. speriamo di incontrarci al SIGEP in gennaio, io verrò sicuramente (a meno che non mi becchi un’influenza!!!) bacioni patti
Lidia - TheSpicyNote
3 Gennaio 2014 alle 20:13 (11 anni fa)Il tuo pane è meraviglioso. Ti ammiro perché decidere di scrivere per “liberarsi” non è semplice, ma è sicuramente un ottima scelta. Ti leggo sempre, spesso in silenzio, ma oggi mi andava di farti un saluto meno silenzioso.
Ciao! Lidia
Valentina Venuti
4 Gennaio 2014 alle 19:10 (11 anni fa)Grazie Lidia, apprezzo molto che tu questa volta abbia messo nero su bianco i tuoi pensieri, è vero, non è stato facile, devo averci messo circa cinque ore, ma è stato liberatorio e come immaginavo mi ha aiutato a sbloccare la situazione :)