La Michetta di Dolceacqua
“Omi, a michetta a damu a chi vuremu nui”
Uomini, la michetta la diamo a chi vogliamo noi
E’ da parecchio tempo che non scrivo sul blog, ma nel frattempo non sono stata con le mani in mano…ho lavorato quasi un anno ad un progetto che finalmente il 26 Settembre è stato reso pubblico, quello che era un mio sogno nel cassetto, un libro di ricette, ma non solo.
Questa è una delle ricette che trovate nel mio libro Lievitati di Liguria scritto a quattro mani con Ilaria Fioravanti edito da Sagep.
Purtroppo abbiamo trovato un problema di impaginazione dovuto all’editore, per cui gli ingredienti indicati nella ricetta non sono esatti ma si riferiscono ad un’altra.
Eccovi la nostra ricetta esatta.
Il termine michetta si associa spesso ad un panino leggero, soffiato, tipico della provincia lombarda; a Dolceacqua in provincia di Imperiala la michetta è una piccola e deliziosa brioche cosparsa di abbondante zucchero semolato. La sua caratteristica è proprio la piccola dimensione e forse è proprio per questo che viene chiamata michetta, da ‘mica’ che in lombardo significa briciola.
L’origine della Michetta rievoca un episodio in cui storia e leggenda popolare sono strettamente intrecciati e di cui ci sono diverse versioni, in riferimento ai soprusi del marchese Doria, che regnava sulle valli dell’imperiese nella seconda metà del 1300, e si riferisce allo ius primae noctis, il diritto del feudatario di giacere la prima notte di nozze con la moglie del suddito o di ricevere una tassa o un servizio per esentarlo.
Il marchese aveva fatto rapire una bella paesana, Lucrezia, che si stava sposando in segreto per evitare il supplizio, che morì di fame prigioniera nella torre del castello piuttosto che concedersi. Il marito, un giovane di nome Basso, riuscì in seguito a penetrare nella stanza da letto del marchese minacciandolo con un pugnale e imponendogli di abrogare il privilegio.
Per celebrare l’evento fu preparato un semplice dolce, la michetta, la cui forma allude piuttosto esplicitamente al sesso femminile: ogni anno il 16 di Agosto nel bellissimo borgo, le ragazze del paese calano dalla finestra dentro un cesto i caratteristici dolci che durante una processione musicale fra i caruggi, i giovani chiedono a gran voce.
Ingredienti per15-20 michette
Ingredienti
- 350 g W 290
- 7 g di lievito di birra fresco
- 1 cucchiaino di miele
- 120 g di acqua
- 60 g di zucchero semolato
- 1 uovo intero
- 1 tuorlo
- 80 g di burro
- 30 g di olio extravergine di oliva
- 5 g di sale
- scorza mezzo limone
- qualche cucchiaiata di latte e zucchero qb
Preparazione
- Fare un lievitino sciogliendo il lievito ed il miele in 80 g di acqua leggermente tiepida presi dal totale, aggiungere 80 g di farina, anch’essi presi dal totale, mescolare e porre, coperto, a lievitare in luogo tiepido. Quando sulla superficie si saranno formate delle bolle e delle piccole fossette unire al lievitino, nella ciotola dell’impastatrice, la restante farina, lo zucchero, l’uovo intero, il tuorlo e l’acqua rimanente. Inserire l’olio a filo, il sale ed il burro morbido a piccoli pezzi. Unire la scorza di limone ed impastare una quindicina di minuti a velocità media fino ad ottenere un impasto liscio ed elastico, ben incordato. Modellare a palla e far puntare un’ora circa in ciotola unta di burro od olio. Riprendere l’impasto e senza sgonfiare troppo modellare, sulla spianatoia spolverata di farina, dei cilindri di diametro poco più grandi di quelli che si usano fare per gli gnocchi. Con la mano, come se fosse un coltello, dividere ogni brioche (del peso di 60 g l’una circa), in tre piccole parti, quasi tre palline, senza tagliare la pasta fino in fondo. Porre le michette, così formate, su carta forno ben distanziate le une dalle altre. Far lievitare ed infornare a 180°C fino a leggera doratura. Spennellare ogni michetta con latte e rotolarle delicatamente nello zucchero semolato.
Note
Se si vuole un prodotto ancora più soffice e duraturo, dopo la punta di un’ora, porre l’impasto in frigo, ben sigillato, per la notte. L’indomani portare a temperatura ambiente e procedere con la formatura.