Pane di frumento e segale con cioccolato, sciroppo di amarene e peperoncino
Casa mia
Sorpresa d’un amore
che riscopro
dopo tanto
a visitarmi.
Credevo di averlo sparpagliato
per il mondo.
G. Ungaretti
Sentirmi a casa.
Forse vi sembrerà che investa di un eccesso di sentimentalismo quello che non era altro che uno strumento di lavoro. Per molti, ma non per me.
Questo spazio per me è come una casa, anzi, la casa che abitavamo da piccoli…c’è sempre un briciolo di nostalgia quando con il pensiero ci torniamo, vero?
Poco importa dove fosse, in centro o in periferia, che le finestre avessero la vernice tutta screpolata e lasciassero passare degli spifferi che quando c’era vento agitavano le tende, che non avessimo una stanza tutta nostra, che la vasca da bagno fosse di quelle piccole con il gradino e che in inverno fosse terribilmente fredda.
E’ un ricordo vivo del nostro essere bambine in quella casa, il corridoio lungo dove facevamo gli scivoloni, l’angolo dove ci mettevamo a giocare, il tavolo con il piano di vetro, il ripostiglio delle scope con l’odore di cera, il lettone della mamma e papà quando eravamo ammalate, il disegno bianco e blu delle piastrelle del bagno, il divano Luigi XVI del salotto “buono” con le porte a vetro, sempre chiuse, che si aprivano solo per accogliere gli ospiti…
La casa dell’infanzia è custode dei ricordi e degli affetti, ci rimanda ad un senso di protezione, tutte le altre case che seguiranno non sono che variazioni di quel legame appassionato che ci lega ad essa.
Per questo motivo non ho approfittato della gentilezza di Teresa che aveva creato un angolino solo per me…non riuscivo a trovare l’ispirazione.
E quindi rieccomi qui oggi, in questo mio spazio dove posso esprimere liberamente ciò che per me è importante, con una tranquilla sensazione di “casa” e con un pane, un cibo che più di qualsiasi altro ne rievoca l’immagine, i legami, la condivisione, un pane speciale che racchiude un pensiero di amore.
Ingredienti
- 400 g di farina di frumento (Tritordeum)
- 120 g di farina di segale tipo 2
- 120 g di pasta madre pronta dopo il rinfresco
- 350 g di acqua
- 140 g di sciroppo di amarene*
- 40 g di cacao amaro
- 12 g di sale
- 100 g di gocce di cioccolato fondente o cioccolato fondente in piccoli pezzi
- un pizzico di cannella
- a piacere un pizzico di peperoncino
Preparazione
- Inizia con l'autolisi: nella vasca dell'impastatrice fai girare per pochi minuti le farine con 280 g di acqua, e lascia riposare per 30 minuti.
- Aggiungi la pasta madre, il cacao, le spezie ed il resto dell'acqua e porta ad incordatura.
- Aggiungi per ultimo il sale e quando l'impasto sarà liscio ed omogeneo, amalgama a bassa velocità il cioccolato fondente.
- Metti a riposare l'impasto in una ciotola unta con olio in un luogo tiepido per 2-3 ore, durante le darai all'impasto 2 o 3 serie di pieghe, a seconda della forza della farina che utilizzi.
- Rovescia l'impasto sul piano di lavoro, dividilo in 2 pezzi e procedi ad un primo arrotondamento.
- Lascia riposare 10 minuti.
- Fai una seconda formatura, questa volta lasciando una parte arrotondata dove farai un piccolo incavo nel mezzo ed una parte leggermente appuntita, per dare una forma a "cuore".
- Metti a lievitare coperto in luogo tiepido per altre 2 o 3 ore.
- Fai i decori con la tecnica dello stencil: Spennella la superficie del pane con poca acqua, poi prima decora con farina bianca fatta scendere da un colino, poi con il cacao per il motivo degli uccellini, infine con una lametta fai i tagli.
- Accendi il forno e scaldalo a 230°C. Pochi minuti prima metti una teglia spessa sul fondo del forno e quando inforni il pane versa una tazzina di acqua sulla teglia.
- Dopo 10 minuti abbassa a 200°C e cuoci ancora per circa 20 - 25 minuti.
Note
* Avevo conservato quello delle amarene utilizzate nei penettoni
Qui trovate da stampare lo stencil con gli uccellini, mentre qui il biglietto