E’ la mattina il momento che amo di più, quell’attimo in cui apro gli occhi, ancora appiccicosi del sonno della notte, mi stiracchio, riprendendo coscienza del mio corpo e di ciò che mi circonda e mentre il tepore del piumone ancora mi avvolge, mi metto in ascolto del rumore della pioggia, un cadenzato ticchettio accompagnato da un altro suono che fanno le gocce più grandi che cadono dalla gronda sopra la finestra della stanza, che non è più stagna.
Potrei perdermi per ore ad ascoltarne la melodia, perché ogni volta è diversa, ogni volta ha qualcosa di nuovo da dire.
Il caffè gorgoglia nella moka, disperdendo il suo profumo in ogni angolo della cucina e ancora assonnata e con un piede rimasto nel mondo dei sogni, la guardo cadere osservandone la trama, che non è sempre uguale, fine, fitta, a scrosci, un acquazzone, un temporale.
La pioggia mi ha sempre infuso un senso di pace profonda, mi ricorda quando da bambina in campagna trascorrevo le giornate di maltempo affacciata alla finestra ad annusare quell’odore buono di erba bagnata, aspettando il momento in cui, infilati stivali e mantellina, sarei potuta uscire per andare a caccia di lumache.
Si dice che nei giorni di pioggia si possa avere meno timore d’esser tristi, si dice che non si abbia paura di mostrare le proprie lacrime…tanto andrebbero a confondersi con il resto dell’acqua che piove dal cielo.
Simona Mariani
26 Febbraio 2022 alle 23:06 (3 anni fa)Grazie Valentina, ogni tua ricetta è una certezza, si sente il grande lavoro e cura che c’è dietro, ammiro la tua professionalità, sensibilità nel raccontare pezzetti di vita. Ti ho scoperta solo un paio di anni fa, in un momento storico che non dimenticheremo, sembra assurdo, eppure mi hai aiutato a superare momenti difficili e te ne sarò sempre grata. Ti auguro di realizzare tutti i tuoi progetti. Un caro saluto. Simona