Un Natale semplice, con le stesse mancanze di sempre, ancora da curare, e con mancanze nuove. Le nostre abitudini stravolte, i sorrisi definitivamente coperti, la paura di toccarsi, di abbracciarsi, i bambini che non possono stare con i nonni, i genitori che non possono incontrare i figli, gli amici che non possono tornare a casa, i posti a tavola vuoti, alcuni definitivamente, un senso di insicurezza perenne, intimoriti dall’altro. Eppure il Natale si è ostinato ad arrivare, anche per chi come […] Continua →
Il plumcake allo yogurt è un dolce molto semplice a base di yogurt, uova, zucchero e farina, senza burro, dalla consistenza soffice e leggermente umida. Perfetto per la prima colazione, per una merenda sana o per uno spuntino, conservato chiuso in un sacchetto dura parecchi giorni. Nella ricetta di questo post ho utilizzato lo yogurt compatto del Caseificio Val d’Aveto al caffè, ma potete sbizzarrirvi con tutti gli altri gusti, come pistacchio, cocco, pralinato, pesca e amaretti oppure naturale, aggiungendo anche gocce di […] Continua →
I frutti di bosco rappresentano il sapore dell’estate, l’unico periodo in cui si possono mangiare se si va a coglierli e in cui vale la pena mangiarli se si è costretti a comprare quelli in commercio, almeno sono italiani e conservano un discreto profumo e sapore. Resta il prezzo proibitivo dovuto probabilmente alla facile deperibilità dei frutti, che ne causa la limitata commercializzazione. La delicatezza, i colori intensi e le piccole dimensioni, i poteri nutrizionali eccezionali e quella natura selvatica che appaga il desiderio di […] Continua →
Stamattina mi sono fatta il caffè, come tutte le mattine. Ho la macchinetta per l’espresso, che utilizzo durante il giorno. Ma al mattino no. Moka. Rigorosamente. Mi domanderete – perchè? Ci ho pensato proprio stamattina: la gestualità e la ritualità con cui si prepara il caffè nella moka ha a che fare con tutta una serie di evocazioni sensoriali che non hanno eguali, lontane dal mondo frenetico dell’espresso e che vanno molto indietro nel tempo…la prima volta che mi hanno permesso di macchiare […] Continua →
“Sono stato in prigione quasi due anni. Dalla mia natura è uscita una folle disperazione, un abbandono al dolore che era pietoso anche a vedersi, ira terribile ed impotente, amarezza e disprezzo, angoscia che singhiozzava apertamente, pena che rimaneva muta…non avrei potuto sopportare che le mie sofferenze fossero prive di significato. Ora trovo nascosto in fondo alla mia natura qualcosa che mi dice che nel mondo niente è privo di significato, nemmeno la sofferenza. Quel qualcosa nascosto in fondo alla mia natura, […] Continua →